Isole Canarie: trekking ed escursioni per scoprire i vulcani tra i “giganti della terra”
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Quale migliore occasione per scoprire queste meravigliose isole della Spagna se non nella Settimana internazionale delle Scienze della Terra.Infatti, dall’11 al 17 ottobre 2020 torna l’Earth Science Week, la settimana dedicata alle Scienze della Terra che promuove la conoscenza del Pianeta che ci ospita e del suo straordinario patrimonio geologico e paesaggistico.
E uno degli scenari più affascinanti è quello offerto dai vulcani, che attirano l’attenzione di numerosi appassionati di trekking per passeggiate ed escursioni alla scoperta di questi “giganti della terra”.
Tra le destinazioni imperdibili non possono mancano le Isole Canarie, il cui territorio è stato plasmato proprio dai vulcani, regalando panorami che sembrano lunari, contrastate da distese verdi adagiate su percorsi creati dalla lava, contornate da scogliere mozzafiato a strapiombo sul mare.
Il Parco Nazionale di Caldera de Taburiente, situato nel cuore di La Palma, è la principale attrazione dell’isola. Quest’area, dichiarata Riserva della Biosfera dell’Unesco, è ricoperta da fitte foreste di pini e solcata da sorprendenti burroni. Due sono i percorsi da provare: quello che dal centro del parco che conduce alla gola di Las Antiguas e quello della salita per il Pico Bejenado, dalla cui cima si ammira l’intera panoramica della Caldera.
Il vulcano del Teide, a Tenerife, con un’altezza di 3.718 metri, è il monte più alto di tutta la Spagna e terza vetta vulcanica del mondo. Ogni anno i turisti raggiungono Tenerife per cimentarsi nella scalata che porta alla cima del vulcano; una camminata di circa sei ore lungo un’area naturale senza eguali. A metà strada si arriva al rifugio di Altavista: il consiglio è di pernottare qui per ammirare l’alba. La mattina, poi, si prosegue per l’ultimo tratto della salita fino alla vetta.
La Caldera di Bandama, Gran Canaria, è situata ad appena quindici minuti di distanza da Las Palmas de Gran Canaria. Si tratta di un imponente cratere vulcanico con oltre cinquemila anni di storia. Con un
diametro di oltre un chilometro e profondo duecento metri, l’incavo è rivestito da boschi di origine autoctona, raggiungibili grazie ai tanti percorsi che si snodano su tutto il territorio. Tra questi, il più celebre è il sentiero che attraversa il belvedere di Cornical e continua fino alle Casas de Fondo e la Grotta delle Bodegas. Oltre al valore geologico, questo tragitto spicca anche per il sito archeologico della Grotta de Los Canarios, luogo che gli antichi abitanti dell’isola utilizzavano per conservare i raccolti e i prodotti alimentari.
Timanfaya, a Lanzarote, regala paesaggi vulcanici e distese incontaminate che si estendono lungo il perimetro della costa occidentale dell’isola. Costituiscono uno degli spettacoli più suggestivi dell’arcipelago. Negli altri cinquemila ettari del Parco Naturale di Timanfaya ,il colore rossastro della terra si alterna al nero delle ceneri laviche, creando un mirabile gioco di colori che hanno assunto il riconoscimento di Riserva della Biosfera dell’Unesco. Lungo il sentiero di Montaña Colorada si incontrano le spettacolari vedute dei vulcani dell’isola, mentre a Volcàn del Cuervo i più avventurosi possono spingersi fino all’ingresso del cratere.
Anche Fuerteventura si distingue per la presenza di suggestivi panorami, frutto delle numerose erosioni che hanno forgiato la regione. Nella zona nord-est, in particolare, è possibile ammirare crateri con oltre cinquantamila anni di storia. Nella zona nord-est si trova il campo di Bayuyo, una catena montuosa che comprende i nove vulcani più famosi di questa destinazione. L’area è visitabile sia a piedi sia in auto lungo un percorso formato da caldere e piccole formazioni vulcaniche, note come hornitos, che hanno plasmato il campo lavico di Malpas Grande.
La scogliera di Los Organos è uno dei simboli di La Gomera. Il nome è dato dalla particolare formazione nata da colate di lava: colonne di basalto che ricordano le canne di un organo e che dalla cima del promontorio si proiettano nell’Oceano. Il sito è visitabile via mare con imbarcazioni provenienti dalle località turistiche di Valle Gran Rey e Playa de Santiago e rappresenta il culmine di un tour che
fiancheggia la costa occidentale dell’isola. Per chi invece desidera intraprendere un percorso via terra, l’isola offre l’opportunità di esplorare le splendide foreste di lauro del Parco Nazionale di Garajonay. Grazie a questo immenso patrimonio naturale, nel 2011 La Gomera è stata dichiarata Riserva della Biosfera dell’Unesco.
El Juan è la località ideale per ammirare la particolare morfologia vulcanica che anima El Hierro. Qui, nei pressi del villagio di La Restinga, si trovano le Cordadas de Los Lajiales delle impressionanti distese di lava che coprono l’intero confine meridionale dell’isola, affacciandosi sul mare. Secondo gli studiosi, l’origine di queste colate di lava è la Gorona de El Lajial e la loro datazione risale a oltre ventimila anni fa. La zona meridionale dell’isola, dove si trova il faro di Orchilla, fu scelta nel XVII secolo come riferimento per stabilire il Meridian Zero, fino a quando non fu trasferito nel villaggio inglese di Greenwich nel 1885. Ed è da quest’isola in mezzo all’Oceano che lo sguardo si sposta dalla morfologia della terra al cielo stellato: si tratta infatti di uno dei siti naturali migliori al mondo per contemplare il firmamento, per l’assenza di inquinamento luminoso.