- Quello che Christof Innerhofer non aveva il coraggio di sognare è diventato realtà. Nel 2008, a Bormio, sulla mitica Stelvio, è primo in discesa libera; nel 2011, ai mondiali di Garmisch, vince oro, argento e bronzo e alle Olimpiadi di Sochi 2014 è di nuovo argento e bronzo .
“Nello sport come nella vita, occorre avere un obiettivo e cercare di fare il possibile per raggiungerlo, aver sempre voglia di non fermarsi mai” afferma sicuro il ventinovenne discesista della nazionale italiana di sci alpino. Alle sue spalle una famiglia che l’ha sempre incoraggiato, perché la strada verso il successo non è stata affatto in discesa, anzi.
I traguardi raggiunti dall’altoatesino sono un’autentica metafora della vita, frutto di sacrificio, convinzione e passione: “Senza la passione non si va da nessuna parte. Solo così trovi le giuste motivazioni, la grinta, la voglia”. Occorre credere molto in sé stessi perché lo sport, come la vita, può riservarti momenti bui soprattutto quando sei ancora un ragazzo: “Ho attraversato un periodo difficile quando avevo 16 anni – racconta Innerhofer – un’età critica in cui non ci credevo più, poi gli infortuni che mi hanno condizionato. Ma sono riuscito a superare tutto grazie alla tenacia e alla fiducia in me stesso”. Individuare un obiettivo e raggiungerlo: questo, ieri come oggi, il motto di “Winner-hofer”, un vero campione che ama lanciarsi giù in picchiata per i pendii delle terrificanti piste del circuito della Coppa del Mondo, ad oltre 140 km orari riuscendo, come lui stesso afferma, a “godersi appieno la gara, un mix di adrenalina ed emozione!”
E di emozioni, il discesista delle Fiamme Gialle ne sta regalando davvero tante: al grido di “yes yes” ha tagliato il traguardo della discesa libera olimpica, conquistando un meritato argento con cui entra nella storia dello sport italiano: soltanto altri due azzurri, Zeno Colò ed Herbert Plank, avevano conquistato alle Olimpiadi una medaglia nella stessa specialità. Un urlo di gioia il suo, che si è liberato ancora cinque giorni dopo, con la seconda medaglia a Sochi: il bronzo nella supercombinata, festeggiato con tanto di atletica capriola sul gradino del podio, in barba al mal di schiena che l’ha tormentato tutta la stagione. All’intonazione dell’inno di Mameli, gli occhi di Christof brillavano di felicità e orgoglio, realizzando finalmente i suoi sogni di bambino: “Quando ero più piccolo, al Trofeo Topolino, aspiravo a diventare un grande sciatore. La consapevolezza di essere tra i ‘grandi’ si è affermata con la vittoria a Bormio nel dicembre del 2008, una gara che mi ha fatto entrare nella storia dello sci” (è il primo italiano a vincere sulla difficilissima pista dello Stelvio, ndr). Non finisce mai di sorprendere il plurimedagliato, che abbina al fare tipico degli altoatesini, sobrio e quieto, gesti più calienti da vero “casinista”, vedi gli spumeggianti festeggiamenti a ritmo di champagne alle ultime Olimpiadi. E ancora, quando meno te lo aspetti anziché scendere in pista, lui sale in passerella, sfilando disinvolto come un modello navigato per l’Emporio Armani. Fisico atletico e sorriso gentile incorniciati dal blazer d’ordinanza, con lo stilista italiano che si dichiara pronto ad investire sull’immagine di Innerhofer, che è già testimonial della linea di abbigliamento “EA7” di Giorgio Armani, dedicata agli sportivi della neve. “Il mondo della moda mi affascina, mi piace. Sono molto orgoglioso di essere entrato a farne parte – afferma divertito il campione azzurro – Questo ha significato collezionare tre armadi tutti per me in tre differenti stanze! Con i miei colleghi Matteo Marsaglia e Manfred Mölgg ho posato anche per la campagna stampa di Intimissimi e devo dire che mi sono trovato a mio agio in intimo. La vita da modello mi stimola e mi diverte ma al momento… penso ancora a sciare!”.